Marina De Juli
attrice, regista, drammaturga, direttrice artistica
e mail: marina@marinadejuli.it
sito internet: www.marinadejuli.it
STUDI:
1987-88 Corso di recitazione presso la Compagnia QuellidiGrock di Milano.
1987-90 Scuola di recitazione presso il Centro Teatro Attivo di Milano.
1990 seminario di cinque settimane sulla Commedia dell’Arte presso il TAG di Venezia diretto da Carlo Boso.
LINGUE CONOSCIUTE: inglese, francese.
ESPERIENZE
1988 Per l’Autunno Musicale a Como, “Silenzio e Parola”, regia di Monica Maimone e Valerio Festi.
1989 Per la festa dei castelli trentini, spettacoli all’aperto, regia Valerio Festi.
1990 Attività di doppiaggio presso gli studi Merak e PV di Milano. “Pierino e il Lupo” di Prokofiev, regia Narcisa Bonati.
“Tamara”, regia di George Rondo.
1991 Compagnia “Atecnici”: per il Congresso Pirandelliano d’Agrigento, “Personaggi in cerca d’autore?”, regia Delia Cajelli.
Compagnia “Atecnici”: “Marionette, che passione!” di Rosso di San Secondo, regia Delia Cajelli.
Compagnia “Atecnici”: per l’Assessorato alla Cultura della Provincia di Varese e nelle maggiori , “La Passione” dalle Laudi italiane dal XIII al XVI secolo, regia Delia Cajelli.
Compagnia “Atecnici”: teatro ragazzi “Nel campiello, la locandiera e le altre”, tratto da testi di C.
Goldoni, regia Delia Cajelli.
Compagnia “Atecnici”: la favola musicale “C’era una volta… il nonno”, regia Delia Cajelli.
Per il Comune di Pasturo, recital di poesie di Antonia Pozzi.
1992 Compagnia Dario Fo e Franca Rame: “Parliamo di donne, l’Eroina e la donna grassa”, regia di Dario Fo.
1993 Dario Fo e Franca Rame: in qualità di assistente alla regia, “Settimo: ruba un po’ meno n. 2”, regia di Dario Fo.
Per il Festival di Spoleto, “Discorsi su Ruzzante”, regia di Dario Fo.
1994 Compagnia Dario Fo e Franca Rame: “Mamma! I Sanculotti!”, regia di Dario Fo.
1994 “Tutta casa, letto e chiesa”, regia di Franca Rame, produzione C.T.F.R.
1995/96 Compagnia Dario Fo e Franca Rame: in qualità di assistente alla regia, organizzatrice e amministratrice “Sesso? Grazie, tanto per gradire!”, regia Dario Fo.
1997/98 Per Taormina Arte, “Il diavolo con le zinne” con Franca Rame e Giorgio Albertazzi, regia D. Fo.
1999/00 “Ho visto un re” tratto da “Mistero Buffo” di Dario Fo… e altre storie, regia Marina De Juli, produzione C.T.F.R.
2001 Compagnia “Atecnici” “La Locandiera” di C. Goldoni, regia Delia Cajelli.
Compagnia “Atecnici” “Biancaneve e i sette navi nella foresta incantata”, regia Delia Cajelli.
2001/02 “Una giornata qualunque – Grasso è bello!”, regia Dario Fo, produzione C.T.F.R.
2002/03 “Pipuffa! Una cantastorie proprio buffa”, regia Marina De Juli, produzione C.T.F.R.
2004 “Johanna Padana a la descovèrta de le Americhe” di Dario Fo, Franca Rame, Marina De Juli, Jacopo Fo – produzione C.T.F.R.
2005 Pubblicazione del romanzo “Allegra, signora fame!”
2006 “La storia de le meraviglie del mondo” di Marina De Juli produzione Verba Manent
2008/09 “Sotto paga, non si paga” di Dario Fo con Marina Massironi e Antonio Catania.
2009/10 “Metti in salvo il tesoretto” tratto da L’Aulularia di Plauto con Gianrico Tedeschi.
2010 “Storia di Antenna” tratto dal breve racconto di Mario Lodi, produzione Verba Manent.
2010 “Allegra, signora fame!” produzione Verba Manent.
2010 Direttrice artistica del Nuovo Teatro di Cuasso (VA).
2011 “Faber… né per denaro, né per il cielo” omaggio a Fabrizio De Andrè con Andrea Cusmano, Francesco Rampichini, Marco Faragutti, produzione Verba Manent.
2012 “La vera storia di Fortunello” produzione Verba Manent.
2012 Stage presso l’Università Sorbonne di Parigi e realizzazione degli spettacoli Johanna Padana e Tutta casa, letto e chiesa in francese.
2012 “Per ora rimando il suicidio” omaggio a Fo, Jannacci, Gaber con Andrea Cusmano, Francesco Rampichini, produzione Verba Manent.
2014 “Il partigiano Franca” omaggio a Franca Rame, produzione Verba Manent.
2015 “Odissea” tratta da Ovidio, produzione Verba Manent.
2016 “Margherita Hick Huck Hack” ispirato a Margherita Hack, produzione Verba Manent.
2017 “I burattini non crescono mai” dialogo-concerto su La Costituzione Italiana, produzione Verba Manent.
2017 “Mamui” per il Mittelfest di Cividale del Friuli.
2018 “Non muoio neanche se mi ammazzano” sulla II guerra mondiale, produzione Verba Manent.
2019 “Mami Wata, venuta dal mare” favola moderna, produzione Verba Manent.
2020 “Ghignad, il ragazzo albero” racconto per bambini, produzione Verba Manent.
Direttrice artistica del progetto PortoArte, rassegna teatro-musica-arte a Porto Ceresio (VA).
SEMINARI REALIZZATI
Dal 1998 realizza seminari, stage e laboratori per bambini, ragazzi e adulti in collaborazione con Istituti scolastici e Comuni.
E’ stata assistente di Franca Rame durante numerosi stage da lei tenuti in Italia e all’estero.
Tiene seminari presso Università, nel 2012 alla Sorbonne di Parigi.
DI MARINA DE JULI HANNO SCRITTO:
SIPARIO.IT:… Il Partigiano Franca “Panoramica (Ahimè! Troppo breve) di ricordi, aneddoti, canzoni e fatti paradossali, assurdi o drammatici (sino ad arrivare al tragico episodio di violenza subita nel 74), tutti raccontati da una Marina de Juli, in chiave perfetta, nel ruolo di cantastorie e confidente.
Fra musica, mimica e recitazione si assiste ad una continua contaminazione fra i generi. Questo, perché l’arte teatrale è un percorso in itinere: costantemente aperto alle occasioni che la vita offre.
“Sempre negli occhi e nel respiro ti tengo …” Con la breve e semplice epigrafe dedicata, da Dario Fo, a Franca Rame si chiude il percorso sul “partigiano instancabile”. Senza retorica e con infinito amore, parole e i ricordi, schiudono uno sguardo su una coppia che ha saputo vivere: passione, impegno e amore per la cultura, – con umanità – e senza sprecare un solo attimo di vita.La presenza in scena del trio: Luca Maciacchini (voce e chitarra), Andrea Cusmano (fisarmonica) e Silvio Centamore (percussioni) promuove la musica quale coprotagonista di questo viaggio di scoperta.”
RECENSITO.IT Il Partigiano Franca”…. Uno spettacolo emozionante, che raccoglie indubbiamente il consenso del pubblico.
La stessa De Juli, in alcuni passaggi, non può fare a meno di cedere alla commozione. Molti i momenti trascorsi con la Rame in dieci anni di collaborazione, e a teatro e a casa quando stava ai fornelli. Alla Rame piaceva parlare della sua vita passata, specie di alcuni episodi, amava ritagliare alcuni articoli di giornali.
Una vera combattente, quella che esce da questo ritratto della De Juli. In sala anche un Dario Fo molto commosso. Il finale è un gran successo sulle note della Canzone de “Il partigiano” dove la platea si leva in coro, diventando parte interattiva dello spettacolo.”
VARESEREPORT: Il Partigiano Franca…” Bello lo spettacolo di Marina De Juli, affiancata sul palco da; Luca Maciacchini, Andrea Cusmano e Silvio Centamore.
La pièce teatrale partiva da lontano, dalla famiglia Rame, da quando; Domenico Rame, attore-burattinaio-girovago, ad un ballo in maschera a Carnevale, incontra Emilia, che lascia la famiglia e con Domenico dà origine ad una dinastia teatrale portata al successo da Franca Rame.
Una storia che attraversa il secolo scorso e che racconta Franca, i suoi successi, i suoi drammi, la sua grande capacità di ascoltare i problemi e di farsene interprete e megafono.
A fare da sfondo alla vicenda della donna, dell’attrice, della militante dei diritti, il secolo italiano che cammina attraverso la Resistenza, il boom economico, il Sessantotto, le stragi fasciste, la crisi della politica. Ma anche, come dice ad un certo punto la De Juli, “la Franca come noi l’abbiamo vissuta”. “La Franca che non si vuole abbandonare il teatro prima di andare in scena, la Franca che ama giocare a carte, Franca l’archivista e Franca che con Dario vince il Premio Nobel”.
Particolarmente intenso il racconto dello stupro subìto dalla Rame il 9 marzo del 1973, un racconto duro, che la Rame ebbe il coraggio di affidare alla pagina scritta.
Una vita vissuta alla grande, che meritava, come accaduto al termine dello spettacolo, di essere ricordata con le note di “Bella Ciao”.
LA PREALPINA: “Un partigiano Franca da applausi” – … gli eventi e gli episodi si susseguono con ritmo, scanditi da brevi intermezzi musicali e canzoni popolari.
In scena scorre la vita di Franca, appassionante come un romanzo che racchiude l’allegria e la drammaticità, la realtà e la magia del teatro… Ricchissimi e divertenti gli aneddoti legati al teatro viaggiante e alla giovinezza… Uno spettacolo che racchiude tante anime, uno spettacolo che piace. Tanti gli applausi.
LA LIBERTA’ DI PIACENZA: “Franca Rame, ricordi poetici tra note e parole” Successo per l’omaggio di Marina De Juli al Chiostro di San Colombano a Bobbio – Lo spettacolo della De Juli racchiude, tra canzoni e musiche, una storia intensa e ricca di fascino www.dirittodicronaca.it : Fo, Jannacci, Gaber… Attualissimi i pezzi di Gaber, Fo e Jannacci, strepitosa l’interpretazione di De Juli, Cusmano e Rampichini, impossibile non riflettere sulla contemporaneità.
Tutto sempre uguale?
Qualcosa è cambiato? Chi sono i nuovi operai della catena di montaggio, insegnanti, dipendenti statali, cococò e prococò, giovani sempre più disoccupati ed amareggiati? Con buona pace di Fornero ed i suoi inglesismi, che faranno molto Bocconi, ma non risolvono i problemi.
Che prezzo ha oggi la libertà?
Mentre si preparano, nell’anno di grazia 2013 nuove elezioni che dovrebbero risolvere antiche problematiche. Insolute da troppo tempo.
Ed ancora una riflessione; sulla democrazia: potere del popolo … Già potere al popolo nella sua etimologia … Ma sarà davvero così?
Non sembrerebbe.
Nel dubbio mi compro una moto e per ora rimando il suicidio, cantava Gaber ….
La Libertà: Fo, Jannacci, Gaber – “Se Marina canta il Belpaese” La De Juli a Bobbio tra Fo, Jannacci, Gaber: successo:… “La De Juli si è confermata perfetta guida di un viaggio delle epoche e delle storie di un Paese che il suicidio lo rimanda sempre ad un altro giorno ma che ama farsi cantare e raccontare con sincerità e ironia.
Il Piccolo di Gorizia: Fo, Jannacci, Gaber “L’Italia di Dario Fo, Enzo Jannacci e Giorgio Gaber ha entusiasmato Nova Gorica e il suo teatro…Marina De Juli ha palesato spiccate virtù di cantante e attrice, una simpatia innata e debordante di cabarettista, ha stabilito un’empatia fin da subito con gli oltre 300 spettatori raccontando molta Italia…. Applausi fitti e due bis con un omaggio a Franca Rame.
Libertà – La storia de le meraviglie…: De Juli, filosofia carnascialesca. Grande successo per l’attrice di scena a Bobbio.
La De Juli è carnascialesca, ha ben capito con intelligenza che ignorare il principio del riso popolare medievale porta a snaturarne l’evoluzione storica: lo incarna e lo declina a pieno nella sua ricerca in cui nulla è al caso, nei guizzi di uno sguardo mordace e tenace. CantoAntico ha incorniciato le parole dell’attrice con strumenti, ritmi popolari, danze e virtuosismi esatti e appassionati, con la ricerca costante di quelle sonorità proprie del patrimonio culturale di un popolo.
Culture e tradizioni diverse si confrontano sul palco.
Giornale di Brescia – La storia de le meraviglie…: La Sgrìsola che incantò il Catai. La De Juli è un fenomeno naturale in atto… il pubblico è coinvolto e conquistato dalle meraviglie delle leggende e più ancora da lei che ci racconta il Milione visto con gli occhi di una povera donna mentre i Canto Antico con tamburi, flauti, pifferi e chitarra portano il sapore popolare del sud Italia in un grande miscuglio interculturale.
Il pregio della De Juli attrice e drammaturga è che le cose in scena non le dice, le suggerisce man mano.
Tanto che sulle prime potremmo credere a un registro puramente comico… Ma nel sorriso sgranato dell De Juli esce fuori chiara una vitalità e una risata che sono anche rabbia…
Giornale di Reggio – Marina, verve e furbizia contadina… Una spumeggiante quanto bravissima Marina De Juli, con l’esilarante spettacolo “Johanna Padana a la descovèrta de le Americhe”… La si potrebbe definire una giullarata per il suo stile comico e grottesco, per quella verve sempre fresca che accompagna lo spettatore dall’inizio alla fine del viaggio narrato. In realtà, le tematiche toccate, il linguaggio utilizzato, l’ottima prestazione scenica della protagonista, rendono immediatamente chiara allo spettatore la profondità di questa commedia che fa molto ridere ma altresì riflettere, una caratteristica da considerare preziosa per uno spettacolo.
L’AltoAdige – “Tutta casa, letto e chiesa”: Marina De Juli non fa rimpiangere Dario Fo e Franca Rame.
… La De Juli, in tre brani, ha riproposto la maniera di Franca Rame, che è aggressiva, irruente, simile a un torrente di
vitalità mettendoci di suo un temperamento focoso, generosissimo e un senso spiccato dell’umorismo. Ne “La Parpaja
popola” invece, ha ripreso la tecnica di Fo che accoppia felicemente alla parola una mimica clamorosa, una gestualità
prorompente… Quella della De Juli non è stata solo una felice prestazione teatrale ma anche un saggio da saltimbanco
vecchia maniera…Uno spettacolo divertentissimo commentato dalle continue risate del pubblico.
La Prealpina – E Marina incanta Arona – L’applauditissima De Juli: Dario e Franca maestri di vita.
Appassionata e appassionante in “Tutta casa, letto e chiesa”, quando calca il palcoscenico, riesce a tirar fuori dal suo
esile corpo un’energia contagiosa… da sola sulla scena con una scenografica minima ma con quel quid che in sala
continuava a strappare applausi e risate a scena aperta.
L’Unità – Marina De Juli, gran giullara in una nuvola di Dario e Franca
Marina De Juli è una nuvola rossa con due lampi verdi che la illuminano quando parla. O quando recita, che è un po’ la
stessa cosa, perché Marina calza le parole con bella spontaneità, quell’immediatezza che le viene dalla lunga
frequentazione di Fo-Rame.
… Il cimento nel trasformare Johan in Johanna è riuscito. Nuvola rossa fa capriole tra parole e lazzi per quasi due ore,
coinvolgendo il pubblico in uno scontro di culture, credenze e popoli, sullo sfondo di pagine da cantastorie.
Il Corriere del Mezzogiorno – Nel “Johanna Padana” la De Juli che non t’aspetti L’arte della recitazione ha mostrato la sua magia…
… E; la De Juli diventa una vera e propria maschera, senza bisogno di cerone e di rossetti che; formano ghigni. Il ghigno; è in lei, modulato in tutte le sfumature del dramma giocoso, accompagnato da un corpo che si reifica negli oggetti raccontati e si fa barca, maiale, atto sessuale, prua, fuoco, navata di chiesa. Il teatro, quello puro, è servito.
Napolipiù -Le avventure linguistiche di “Johanna Padana” … Raffinata e perfetta interprete della tradizioone giullaresca del gran maestro Fo, l’attrice ha regalato al pubblico due ore di gustose risate interpretando magistralmente la piccola contadina “lumbarda” che con furbizia, sagacia e curiosità femminile si destreggia nelle situazioni più assurde e complicate.… Il suo racconto, fatto di lingue vive, di una dirompente e coinvolgente gestualità, diventa il pretesto per fotografare quelle terre lontane, per cavar fuori l’essenza di due culture antitetiche, la cattolica europea e l’americana precolombiana… Da vedere.
La Repubblica – Trascinante Johanna in America … L’attrice e drammaturga questa volta adatta il “Johan Padan” di Fo trasformando il protagonista in donna. Ne nasce un monologo tutto nuovo che, con un pizzico di femminismo in più, resta fedele all’originale in spirito e situazioni, ma
soprattutto nella lingua…. Carica di energia e di una simpatia naturale, la De Juli è bravissima nel condurre il pubblico in un divertente viaggio di due ore attraverso le straordinarie imprese di Johann… Magia e malizia popolaresca si fondono in un monologo trascinante, dove la salvezza dal naufragio può venire da un maiale che diventa “boa di grasso” e lo sguardo degli umili può avere la meglio sull’arroganza dei potenti.
Libertà – “Le burle della “giullaressa” De Juli … Marina presta voce al mondo degli umili e dei vinti, esprimendone in tono allegro e canzonatorio tutta la sensibilità e restituendo loro quella dignità che la storia aveva tolto.
… Una professionalità rara quella della De Juli che riunisce tutte le doti proprie della figura teatrale: canta, danza al suono di nacchere, cambia sovente cifra linguistica, offrendoci un vero e proprio excursus nel panorama dialettale italiano, attuale e letterario, ma soprattutto dà vita ad una folla di personaggi mai uguali, mai ripetitivi, attraverso una mimica che sorprende e non fa rimpiangere l’assenza di altri attori in scena o l’ausiglio di strumenti scenici.
Libertà – “De Juli “femminista” con ironia. Testo di Fo, bravissima nel ruolo di Johanna Padana … Per due ore di una performance mozzafiato in cui lo spettatore si è lasciato avvolgere dalla lingua franca usata dai marinai, dove a farla da padrone rimane il dialetto padano… la De Juli riesce così a dar voce agli indios, ma anche ai mori e ai giudei, alle donne e a tutti i perseguitati dai roghi da caccia alle streghe e dalle ansie di conquista: ma si badi bene lo fa mica con tristezza, ma sul filo della satira.
… La De Juli si muove istrionica in scena, con la sua fluente chioma rossa. E dà vita al Nuovo Mondo. Crea foreste rigogliose popolate di animali, piroetta col corpo e colla parola. Canta e incanta… riesce a “fecondare” un testo d’autore del calibro di Dario Fo e sulla scena è davvero prodigiosa: tiene incollati alle poltrone e si guadagna una serie di applausi a scena aperta.
Bresciaoggi – De Juli, la Johanna Padana che va a scoprire le Americhe… La bravura dell’attrice è tale che da sola in scena, con il suo teatro agito, si dimostra un vero istrione del palco…
La Prealpina – Chi si arrende è perduto: la lezione di Johanna Padana. Arona stregata da Marina De Juli … Una storia avvincente e scoppiettante… Marina sul palco non si risparmia: oltre due ore di parole derivanti da una lingua difficilmente classificabile, una mescolanza di dialetti e onomatopea, esaltata dalla sua mimica e da un ritmo narrativo che non concede fiato allo spettatore.
La cronaca di Piacenza: – Comica e grottesca, la donna
… Uno spettacolo comico-grottesco e allo stesso tempo geniale, sulla condizione della donna. Una finestra aperta sul
suo modo di essere malinconica e disperata, maniaca e depressa, complessata e vamp. Una donna come tante donne.
Una donna che è mille donne, in cui è facile riconoscersi e di cui è facile sentirsi sorelle.
La Repubblica – Brava Marina “giullaressa” all’Olmetto
… Sola sul palco con tre grandi marionette di cartapesta, la De Juli si trasforma in una moderna “giullaressa” passando con brio e naturalezza dai raccordi autobiografici ai racconti popolari, dall’italiano al grammelot, il fantastico miscuglio di dialetti padani e suoni onomatopeici… Registri diversi, dalla comicità alla tragedia, che la De Juli affronta con un virtuosismo temperato da una forza espressiva carica di sincerità…
Il giornale delle donne italiane in Germania – “Straordinaria Marina”
… E’ certamente un raro piacere per il cronista teatrale documentare l’apparizione di un’ultima importante scoperta: una giovane attrice di razza che, dopo anni di impegno accanto ai due maestri, sta rivelandosi in tutta la sua autentica bravura…
… Marina ha saputo dare voce e gesto alla miriade di personaggi del grande “Mistero Buffo”, con una padronanza dei propri non comuni mezzi da suscitare talvolta, un autentico entusiasmo tra i numerosi cultori del duo Fo-Rame.
Libertà – Brava Marina, giullare di Dario Fo
… Occhi azzurri, vivaci e spiritati, capelli rossi un po’ scarmigliati, gonnellone colorato, sorriso contagioso: una donna priva di falsi pudori, libera, un po’ Peter Pan, un po’ sognatrice… il ritratto della baccante, di una strega, di una giullaressa del passato… o di Marina De Juli… che ha il grande merito di non essere scivolata nel rischio più facile e più comune, l’imitazione pedissequa del maestro… ma ha reso un’interpretazione originale e personalissima dei testi di Fo.
FRANCA RAME presenta Marina De Juli
1991 – Per andare in scena con “Parliamo di donne, l’Eroina e Grasso è bello”, ascolto un centinaio di giovani. Ne scelgo alcuni, tra cui Marina De Juli, giovane attrice, alla quale affidiamo un ruolo di rilievo.
E’ giovane, silenziosa, timida, ma in scena si trasforma, si “accende.
Solo lavorando con una persona riesci a valutare, giorno dopo giorno, la sua professionalità, la volontà e le possibilità.
Quando, dopo averla osservata interpretare altri ruoli nei nostri spettacoli, le ho proposto di mettere in scena “Tutta casa, letto e chiesa”, si è un po’ spaventata. “Ma io…” – “Forza Marina – ho insistito – ce la farai!”
Abbiamo provato ovunque: e preparando il minestrone in cucina, e in macchina durante i viaggi tra una città e l’altra, e mentre si faceva colazione la mattina… Qualche volta anche in palcoscenico.
Il suo debutto con lo spettacolo è stato un successo!
Ha recitato in teatri, nelle piazze, nelle scuole.
Ho visto questa pièce recitata da grandi attrici, in Italia, al National Theatre di Londra, in Scandinavia, a New York e in altre parti del mondo, ma pur non togliendo nulla alla bravura di quelle grandi interpreti, devo riconoscere che l’autenticità di Marina nel rappresentare i miei personaggi è stata raramente raggiunta.
E’ un’occasione per voi vederla. Non perdetevela!